Ieri è stata la festa della mamma, ma, come da usanza recentemente invalsa, verrà festeggiata la Domenica successiva a quel giorno. I pargoli della scuola frequentata dal mio bimbo, la festeggiano arbitrariamente domani. Quale miglior regalo per le mamme, se non assegnare ai loro bimbi una monumentale poesia da imparare a memoria, intitolata "Viva la mamma"?
E' tutto il pomeriggio che inseguo il piccolo, declamando versi dedicati a me stessa, mentre lui gioca, si rivolta, protesta, scodella parolacce... Alla fine gli ho chiesto: ma perché non la vuoi imparare? Lui, grave, ha risposto: "Perché anziché mamma, doveva esserci la parola papà". E' il suo modo di reclamare la figura paterna, invero piuttosto assente fin dalla sua nascita.
Eppure non mi pento di aver messo al mondo un bimbo, come disse uno psicologo, "egoisticamente, senza padre". Anche perché suo padre, nel mio cuore, c'è: l'unica persona che mi abbia voluta, un uomo da un lato semplice ed ingenuo - direi quasi puro - dall'altro problematico (con una vita disordinata, un tentato suicidio alle spalle...) E chi teniamo nel cuore, prima o poi, si materializza: in carne ed ossa, o anima, davanti ai nostri occhi. Gli occhi del desiderio che danno forma alla realtà.
..con il cuore
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Ti scriverò Sara con il cuore seduto sotto la quercia a te vicina a sognar
d'amore
ad aspettarti nella tristezza senza rumore, a capire come la solitudine...
2 settimane fa