lunedì 15 aprile 2013

Cosa c'insegnano a scuola

Infelice! Non sei pazzo? non inganni te stesso? Che diverrà questa passione furiosa e senza fine?...
La solitaria dimora di una cella, il saio di crini e il cilicio sarebbero un sollievo al quale la mia anima aspira.... Io non vedo a questa sofferenza altro limite che la tomba.

Johann Wolfgang Goethe, I dolori del giovane Werther
In pratica, trovandoti in una condizione assai comune, in cui un amore, un'assonanza d'anime, una felicità inspiegabile quanto avvincente ed abbagliante, non può realizzarsi e protrarsi...quando l'essere amato fugge, e sai che fisicamente lo gode un'altra persona...e così sarà, in ogni momento: tu mangi la zuppa di cereali e lui è ancora a letto con lei, fra le bianche lenzuola e sotto la coperta a crochet...tu accompagni il bimbo a scuola e lui va al lavoro, ma dopo pranzo tornerà da lei a mangiare minestra di lenticchie o pasta e fagioli e lei se lo coverà con gli occhi...e la sera provi a guardare un film in tv, ma sai che lui e lei ne stanno guardando un altro, sicuramente migliore, d'autore, su Sky o noleggiato da una videoteca di periferia, seduti sul divano come vecchi amici, lei che lavora all'uncinetto, lui che prova un approccio che lei finge di respingere con quel sorriso sufficiente...quando loro esisteranno sempre in quella bellezza che non dovevi conoscere, ... .... ..... puoi dire soltanto:
"Io non vedo a questa sofferenza altro limite che la tomba.

venerdì 12 aprile 2013

Frase

Quando persone che dovrebbero amarmi per la mia profondità interiore, fanno complimenti ad altre per la loro bellezza esteriore, ci rimango male.

mercoledì 10 aprile 2013

Status/Poesia

Ho sostituito il verbo sono al verbo
io conosco, così che io
non sia occhi castani
e donna grassa e amore
per la lettura, ma sia
ciò che conosce, tra le altre
cose e molto
da vicino quella
che convenzionalmente
chiamasi me stessa.

lunedì 8 aprile 2013

Rispecchiarsi in Emile Cioran

http://it.wikiquote.org/wiki/Emil_Cioran#Al_culmine_della_disperazione
Non è necessario aggiungere altro.

"Che cosa succederebbe se il volto umano esprimesse fedelmente tutta la sofferenza di dentro, se l'espressione traducesse tutto il tormento interiore? Riusciremmo ancora a conversare? Non dovremmo parlare nascondendoci il volto con le mani? La vita diventerebbe decisamente impossibile se i nostri tratti palesassero l'intensità dei nostri sentimenti. Nessuno avrebbe più il coraggio di guardarsi allo specchio, perché un'immagine insieme grottesca e tragica mescolerebbe ai contorni della fisionomia macchie di sangue, piaghe sempre aperte e rivoli di lacrime irrefrenabili."

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