venerdì 20 aprile 2012

I love women

C'è una sensazione che da un po' di tempo mi ossessiona: e cioè quella, vaghissima, che le donna siano schiave. Schiave di alcuni loro piaceri di cui non si preoccupano di indagare le radici profonde. La superficialità può essere attraente, rilassante, ma per poco tempo, poiché si tratta comunque di una finzione. Ieri sono andata ad una sede della CGIL di Palermo, ma avrebbe potuto benissimo essere un altro posto: la sala d'aspetto di un medico, un supermercato, ecc. Bene, nella lunga attesa del mio turno, ho avuto agio di osservare tutte le donne che affollavano la piccola sala con sedioline addossate ai muri, ed ho notato che: tutte erano perfettamente, alcune pesantemente, truccate; smalti per unghie ed improbabili nail arts si sprecavano; tutte erano tinte, permanentate, stirate e méchate, anche e soprattutto quelle che lamentavano più difficili condizioni economiche e familiari; ma la cosa che più mi ha stupito è stato vederle vestite alla moda: una moda occidentale, plastificata, uniformata, da ragazzine, con voluminosi pantaloni a carota sblusanti sui fianchi già abbondanti, impietosi leggings a grosse righe orizzontali su brevi cosciotti, maglie che avrebbero dovuto cadere fluenti su snelle figure, costrette a contenere seni di misura extra, e così via...Insomma, nessuna di quelle donne, nel vestirsi, aveva considerato se stessa, ma aveva adottato supinamente il modello di una donna ideale quanto insulsa. Con il risultato che sembrava far parte di un gruppo di clown che mi divertita e mi faceva tanta tenerezza, ma pure, mi faceva sentire diversa ed inferiore. Detto ciò, mi fiondo in un negozio a comprare pantaloni a carota, leggings strizzacosciotti e maglie con grandi visi di donne languide ed occhiali da sole...

1 commento:

Blogroll

Lettori fissi