A Maddalena, quando era piccola e si recava al mercato con sua nonna, piaceva un ragazzino: aveva grandi occhiali, il naso all'insù e le labbra carnose; e un'espressione furba che l'aveva sempre tenuta lontana anche dal solo pensiero di salutarlo. Suo padre una volta l'aveva chiamato: "Giò". Ma voleva dire "gioia", come spesso vengono appellati i bambini, o era l'inizio del suo nome? Giovanni, probabilmente. Maddalena, nella stanzina che precedeva la veranda, aprì il frigo ammuffito dove giacevano frammenti di cibo, un guscio d'uovo rotto da cui sembrava essere uscito fuori un pulcino, e stralci di giornale che probabilmente avevano avvolto verdure. Armata di aceto, lo pulì da cima a fondo. La fatica le fece venir fame. Potrei dormire anziché mangiare, si disse. Lo faceva spesso. Stese un lenzuolo pulito, trovato nel reparto dell'armadio in cui c'erano i vestiti di sua nonna e la naftalina, sopra quel lerciume di materasso, due o tre coperte talmente consunte che erano divenute trasparenti in alcuni punti, e si coricò. I brividi continui non lasciarono possibilità al sonno di arrivare. Guardò l'ora sul cellulare. Erano ancora soltanto le otto di sera. Forse il mercato sarà ancora aperto, pensò, devo assolutamente mangiare qualcosa o non ci sarà verso di dormire. Così, facendosi forza, si alzò dal giaciglio. Si lavò il viso, si pettinò, indossò il giubbotto ed uscì. Il mercato, sotto casa, a qualche passo dal portone della palazzina, era ancora costellato di luci e affollato di gente che acquistava cibarie. Le tende rosse che riparavano le bancarelle dalle intemperie le avevano sempre messo allegria. Le bancarelle più belle, per lei, erano quelle scrupolosamente ordinate, come la bancarella delle spezie. Era anche una delle più grandi, e apparteneva al padre di "Giò".Una distesa geometrica di bustine di plastica trasparente sulle quali erano scritti a pennarello i nomi della spezia contenuta in ciascuna: zenzero, curcuma, cannella e così via. A Maddalena non piaceva cucinare. Nemmeno mangiare, s'è per questo. Preferiva bere, preferibilmente acqua minerale. Se ne riempiva talmente tanto la pancia da non sentire quasi più fame. Si fermò davanti alla bancarella delle spezie, sopraffatta dalla fame, dalla debolezza e dalla nostalgia di sua nonna. Un senso di sperdimento e d'irrealtà le sembrò quasi poterla fare svenire. Allora, dietro la bancarella, apparve. Lei lo vide, e ricordò ancora più acutamente sua nonna e se stessa piccola, impaurita e impastoiata dalla timidezza. Ma dopo il primo istante si fece largo un sentimento di gioia, che a volte la prendeva a tradimento, per la bellezza della vita. Nonostante tutto. I grandi occhiali c'erano ancora. Quello sguardo furbo; i capelli, che si erano scuriti, dal biondo chiaro al castano, ma erano rimasti lucidi e folti, e forse lo erano divenuti ancora di più. Il viso che si era allungato e scolpito di zigomi alti e larghi, e segnato da due solchi espressivi ai lati della bocca, grande e contornata da labbra spesse e colorite. Lo sguardo era una saetta. Era come un sorriso in volo. Una prepotenza, pensò Maddalena. "Giò" indossava una canottiera - con quel freddo - che lasciava vedere una struttura fisica chiaramente frutto di lunghe sedute in palestra. "Prego signora". "Ah, sì, stavo guardando." "Cosa deve cucinare stasera?" Maddalena pensò al frigo vuoto, ma lindo e pulito, che aveva lasciato. Non aveva il più lontano progetto di cucinare. "Arrosto di carne? Pesce?" "Pollo. Pollo arrosto" le venne in mente, ma perché lo avrebbe voluto comprare già pronto e caldo da mangiare. "Allora le do questa miscela per arrosto. Buonissima. C'è già il sale, non è necessario che lo aggiunga lei. La può usare per arrosto di pollo, di carne, e anche per insaporire gli spaghetti". Sorrise. Ancora di più. "Va bene?" - "Serve altro?" A Maddalena non serviva nemmeno quella. Ma disse sì, poi no, in rapida sequenza, per rispondere in ordine cronologico alle due domande, pagò e andò, girovagò per il mercato fino a fermarsi ad un panificio, dove acquistò due panini e, dove capitò, una bottiglia d'olio d'oliva. Sulla tovaglia cerata a quadri azzurri costellata di margherite gialle che ricopriva il tavolo di plastica della cucina, mangiò i panini, avendoli prima tagliati a metà e riempiti d'olio e spezie per arrosto. La saziarono, e saziarono soprattutto la sua fame, a lungo ignorata, di sapido gusto. Maddalena dormì, nel silenzio interrotto da voci e rumori, nella luce ambrata delle lampade del centro storico ch'entrava da un'imposta che non si chiudeva.