giovedì 1 marzo 2012

Come mi tratti la pecora

Mi piace questo blog perché è un angolo nascosto: è on-line, quindi potenzialmente visibile a tutti, ma praticamente visto da pochissimi. Ho sempre fatto così: non appena mi sono sentita troppo osservata, mi sono sottratta agli sguardi. Poi sono sempre ricomparsa: per pochi, sempre di meno. Anche nella vita, chi m'insegue mi perde, perché facilmente commette degli sbagli che stimolano la mia naturale ritrosia, il mio istinto di auto-protezione. Credo anche di amare la potenzialità delle cose, più che la loro realizzazione.

Ora veniamo al titolo del post.
Da tempo lo sospettavo, ma un conto è sospettarlo, altre averne la cruda certezza: indossare un golfino di lana è quasi più criminoso che indossare un visone. E ciò per la pochezza d'animo degli allevatori, che maltrattano le pecore, soprattutto - ma non solo - le famose merinos, che donano un filato corposo, resistente, pratico, caldo. Avendo appreso, tramite articoli e foto, le crudeltà - alcune delle quali gratuite ed evitabili - cui vengono sottoposte, ho deciso di rinunciare alla lana ed optare per l'acrilico, il cotone ed altri filati di origine non animale. Che magari vengono prodotti con sistemi inquinanti, ma almeno non sono direttamente macchiati di sangue. Del sangue delle mie sorelle, simili a me non solo per insignificanza e mitezza, ma anche per intelligenza. Sì, le pecore sono intelligenti ed evolverebbero ulteriormente nel giro di poche generazioni allo stato naturale, ovvero se gli allevatori non provvedessero ad eliminare gli esemplari più intelligenti, che insegnano alle compagne di gregge ad aprire i recinti.

La mucca ci dona il latte.
La gallina ci dona le uova.
E meno male che, per colmo d'ipocrisia, non ci facevano scrivere Il maiale ci dona il prosciutto. Ma i doni bisogna anche saperseli meritare.

4 commenti:

  1. Sul maiale ci dona il prosciutto non sapevo se piangere o ridere... hai ragione. Baci

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  2. Oddio non tocchiamo questo tasto... Nel mio piccolo sono allevatrice anch'io. Ho una piccola azienda di bovini. Gli animali sono tutti dolcissimi, da quando nascono a quando crescono, fosse per me non me ne separerei mai. Pensa che ognuno ha un suo nome! XD
    La mia consolazione è il fatto di sapere che comunque stanno bene, sono liberi di pascolare in tanto spazio, (invece di quelli che sono imprigionati e costretti all'ingrasso) e vivono una vita felice. Però è vero, gli allevatori avrebbero bisogno di un bel pò di buon cuore prima di avere a che fare con queste creaturine innocenti. Molte cose dovrebbero essere addirittura vietate...
    Hai fatto una considerazione molto bella, considerando che il tuo lavoro deriva da un "frutto" come giustamente osservi, che bisogna sapersi meritare.
    Un bacione,

    Benedetta

    www.daddysneatness.blogspot.com

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  3. Sono onorata che tu mi abbia compreso tra le persone più vicine a te. Grazie di cuore!
    A presto!

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